ZAP - Demo2003 - di Simone Palermiti

voto: 6

Esistono stravaganti personaggi che bazzicano dalle nostre parti, molti dei quali molto più vicini di quanto crediate. E' il caso di Zap, musicista post-cybernetico con un lungo passato sotto l'effige dei Voltage, che dà luce alla sua seconda creatura "in proprio" scrivendo, arrangiando, suonando, producendo, registrando e mixando il tutto da solo nella sua Zap House. Una one-man-band quindi, che si avvale della partecipazione di qualche altra creatura amica. "In Girum Imus Nocte Et Consumimur Igni" è l'intro di apertura del disco, già vi sarete fatti un'idea di quello che possa succedere nei successivi 15 brani. La registrazione casalinga rende l'ascolto molto impegnativo e svalorizza quello che di buono ci può essere nelle accattivanti idee di Mr Zap. Elettronica, dance, fitte campionature, riffing elettrico, una voce contorta e disturbata, questo è quello che grossomodo potrete trovare nel suo lavoro.

Tante influenze, dall'elettronica all'hard rock al dark più pesante, sono il sottosuolo di una creatura del genere, molto curata nell'arrangiamento ma, come dicevo prima, portata in maniera povera ed inconsistente su supporto digitale. Peccato, le idee ci sono, basterebbe solo lavorarci un po' più sù, per renderle commestibili, probabilmente dando anche valenza maggiore alla chitarra, un po' troppo trascurata e lasciata spesso a ronzii fastidiosi. Zap è quindi un personaggio da tenere sotto controllo, il demo 2003 è un po' troppo autoreferenziale, ma credo egli stesso non si sia fatto troppi problemi, lasciando che il lavoro venisse preso così, per quello che era.

La spregiudicatezza non manca, apprezzabili le cover di "The Man Who Sold The World", "Tie Your Mother Down" (veramente originale) e "Scarlet Woman" dei nostrani Death SS. Zap dimostra di saper giocare bene dietro il Pc, creando intricati tessuti di batteria ed originali tastiere e sinth, miscelati da una cascata di filtri ed effetti. Da "provare" in uno studio vero, con rigoroso mix e master di livello decente, sempre che sia d'accordo ed il tutto non vada contro quello che vorrebbe rappresentare con la propria musica. Uno scherzo dalle idee apprezzabili.
P.s. Niente male la fake ballad "Erika"...