Zap a Sotterranea - Goo [...] On stage now Zap!...gioca in casa il sestetto, oggi quintetto per defezione della loro lead guitar, di Grottammare. Dopo aver fatto tati prontamente stoppati dal direttore artistico di Sotterranea, Franco Cameli, gli Zap, one-man-band che prende il nome proprio dal chitarrista-cantante, offrono uno spettacolo "grafico-sonoro" di tutto rispetto. Esteticamente sono ciò che può nascere dall'unione carnale di Alice Cooper con Gene Simmons (o un qualsiasi altro membro dei Kiss, o tutti e quattro contemporaneamente), mentre musicalmente sono una azzeccata commistione tra "Ziggy" Bowie e Marilyn Manson. Sicuramente stanno tentando di scoprire la quarta dimensione sonora (discorso che vale solo per chi è a conoscenza della prima, della seconda e della terza dimensione), il suono è potentissimo ed è costituito da una somma di sonorità sviluppate principalmente dalla chitarra (oggi c'è un solo chitarrista, chissà con due cosa accade?) che offre muri di plastica morbida, quasi gommosa, che si piegano e si spostano ma non crollano, anzi, avvolgono; sembrano mura antisismiche a prova di Zap. Un vero terremoto sonoro dove campionamenti e tastiere danno un contributo fondamentale; si riescono ad individuare voci e versi immondi misti a suoni chiari ed acidi, si va dal un clima darkeggiante ad una ambientazione electro-industrial senza discriminare il divertimento dance. Giocano a fare i "cattivi" ed il fatto che sia un gioco lo si capisce senza possibilità di confondere l'atteggiamento di questa formazione con "decelebrazioni Sataniste". La band è tecnicamente stabile, il batterista sviluppa ricami tecnici e creatività mirata, il bassista è essenziale e sostiene opportunamente fungendo da fondamenta la costruzione edificata da tastiere e chitarra. La voce è ovviamente effettata, e la performance del cantante è valida sia sotto l'aspetto canoro, non esaltante ma adeguato al genere, che per l'atteggiamento performativo che risulta coinvolgente. Un aspetto inatteso da formazioni di questo tipo sono la validità dei cori mentre gli Zap curano anche l'arrangiamento corale che serve ad alleggerire il carico sonoro che per i non addetti al genere potrebbe risultare pesante. Una bella performance che non dimentica la melodia ed addirittura sviluppa un brano di stampo romantico prima di "scappare dalla realtà" tra Glitter, sgualdrine e plastica ambigua. Lo show dopo venti minuti (forse qualche minuto in più, per essere sinceri) finisce e lascia una bella carica, se vi capita di poterlo vedere non perdete quello che è definibile come "glam'n'roll show" (passatemi l'ardire della definizione). [...] |