Zapfest non è solo un viaggio nella musica degli anni '80, ma anche una occasione per scoprire l'influenza che quel decennio ha esercitato sull'arte figurativa e sulla grafica di oggi.

All'interno del Geko sarà allestito uno spazio espositivo che accoglierà lavori di giovani artisti che hanno come denominatore comune un approccio al colore vivace, diretto e "pop", in linea con quello che era lo stile del periodo. Eleonora Bruni, Mauro Lupi e Lara Pignotti sono artisti che esprimono se stessi non soltanto attraverso l'uso di tecniche tradizionali, ma anche introducendo elementi di computer-grafica, fotografia e ricerca dei materiali, restituendo una visione a cavallo fra il contemporaneo ed il "modernariato". Velia Vesperini, artista poliedrica e coordinatrice dello spazio espositivo, durante la serata si produrrà in una performance in collaborazione con Hopera Ballet (con le coreografie di Antonella Ascani).
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Eleonora Bruni nasce a San Benedetto del tronto nel 1990. La passione per il disegno si manifesta gia in tenera età sottoforma di creazione di vestiti di tutti i tipi. Si iscrive all'Istituto d'Arte "O.Licini" di Ascoli Piceno, scegliendo l'indirizzo di grafica pubblicitaria; questa scelta la aiuta nell'approfondimento del linguaggio grafico da inserire nelle illustrazioni. Durante il periodo scolastico, oltre al manga, approfondisce altri stili di disegno e di linguaggio fumettistico; quello americano e soprattutto quello francese, che svilupperà ulteriormente in seguito iscrivendosi alla Scuola Internazionale di Comics a Roma, che tuttora frequenta. Attualmente si lascia ispirare da autori come Alex Alice, Kev Walker, Matthieu Bonhomme e Yusuke Murata.

hellionordelacroix.blogspot.com
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Mauro Lupi si diploma nel 1994 alla Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1993 partecipa al concorso per giovani artisti "Iceberg" bandito dal Comune di Bologna, dove riceve una menzione. Nel 1994 partecipa ad una collettiva insieme ai suoi amici della Accademia presso il suo paese d'origine Montelparo, segue un lungo periodo di inattività creativa. Riprende a dipingere nel 2005, nel 2010 partecipa alla collettiva "La ferita sanguinante del Messico" a Grottammare; nel 2011 partecipa con una personale ad un'appuntamento del ciclo "Un pittore uno scrittore al mese" presso il Bijou Bar di San Benedetto del Tronto.
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Lara Pignotti nasce a San Benedetto del Tronto nel 1982, da padre ripano e madre Inglese; da piccola soffre per non essere troppo italiana o troppo inglese (cosa che diventerà vantaggiosa in seguito). A 12 anni capisce di voler fare pubblicità e si avvicina alla fotografia seguendo la grande passione del padre. Frequenta l’Istututo d’Arte "O. Licini" di Ascoli Piceno. Vive e lavora tra Colli e San Benedetto del Tronto, si occupa a tempo pieno di comunicazione, visual art e pubblicità. Dal 2010 partecipa a numerosi contest artistici e pubblicitari sul web e risulta vincitrice del prestigioso concorso internazionale “Logo design 2010” indetto dal sito talenthouse.com. Definisce il suo stile grunge-vintage-urban caratterizzato da immagini forti, colori portati all’estremo e capaci di suggerire emozioni profonde. Dice di sé: “Mi piace creare arte digitalmente, grazie al computer riesco a dare vita alla mia particolare visione del mondo. Non sempre i miei quadri hanno un’interpretazione precisa, l’importante è che suscitino emozioni…spesso inizio a lavorare su di una immagine senza sapere dove mi porterà, e in quelle occasioni lì, è come se il soggetto scegliesse da solo di materializzarsi e l’emozione mi si presenta a quadro finito, come per magia”.

www.larapignotti.com
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Velia Vesperini nasce nel 1984, si diploma col massimo dei voti all'Istituto Statale d'Arte "U. Preziotti" di Fermo. Durante gli anni dello studio obbligatorio viene a contatto con la pop-art e con l’arte della illustrazione, che non abbandonerà più. Le sue opere sono caratterizzate da colori brillanti e forme che ricordano la fumettistica di stampo prevalentemente manga. Il suo viscerale amore per la terra del Sol Levante lascia sempre una forte impronta nelle sue opere, che però non rinnegano l'insegnamento di grandi pittori come Warhol e Lichtenstein.
La critica Giovanna Berretta dice di lei: “Una sottile, ludica ironia sul sociale delinea il suo design da cartoon pubblicitario. Campiture sequenziali, caleidoscopiche, dai colori brillanti trasmettono efficace impatto visivo in una cornice giapponese."